Post-manierismo

Dopo 20 anni di post-rock, post-noise, post-gaze e derivati, è possibile trarre bilanci abbastanza validi circa l'approccio attuale a questa macro-area della musica rock; per quanto piacevole, evito di ripercorrere in dettaglio il cammino mai lineare percorso dagli artisti aventi maggior rilevanza nella corrente, perché non è di questo che voglio parlare.

Tanto per avere un termine di riferimento, il manifesto artistico prevede incedere lento e posato di chitarre ora processate con riverberi spaziali ora secche, a farle suonare in maniera totalmente distinta dall'"uso comune" che se ne fa nel rock, quello di una Sweet Child O' Mine o di una Comfortably Numb. Abbiamo poi percussioni ora delicate ora solenni, ora marziali ora frenetiche nel ritmo, spesso eseguite con spazzole che conferiscono suono particolare a molti momenti. Ci sono inoltre gradite incursioni di archi [violini, violoncelli], ottoni e pianoforti, questi ultimi sempre ovattati e mai brillanti, fregari dell'impasto sonoro prodotto.; il tutto sotto l'egida del dettame principale, la dicotomia dinamica della sfuriata dopo la calma, dell'esplosione seguita dalla tregua.

Ci sono poi derive di ogni tipo, le contaminazioni hardcore e metal [Isis, Envy, Pelican, Russian Circles, Red Sparowes], l'approccio più elettronico [65daysofstatic, alcuni God is an Astronaut], a cospetto dello stile consolidato di Explosions in the Sky, Mogwai, GodspeedYou!BlackEmperor; probabilmente e anzi soprattutto grazie alla rete, il proliferare di gruppi simili aggiunge davvero poco, fornendo "musica che si ascolta ma che non si riascolta", come lessi da qualche parte: già, musica che non togli perché è comunque scorrevole, ben prodotta e talvolta ben più che gradevole, ma che nel complesso è un compitino ben fatto e poco più. Gli Einaudi e gli Allevi del rock attuale, senza nulla togliere almeno ad alcuni bei lavori del primo; piacciono un sacco a chi non ha cultura musicale approfondita e che si esalta dinnanzi a qualcosa di catchy, semplice e derivativo, per quanto lontano magari dagli stilemi del mainstream. E così 4 anonime tracce post-qualcosa prese da un Myspace a caso diventano "musica per l'anima" e cose così, quando magari non si è mai ascoltato F#A#∞ dei cari GY!BE oppure Golevka degli Evpatoria Project, senza scomodare mostri sacri.

Sia chiaro: facendo parte sia della categoria dei musicisti mediocri che di quella dei critici anonimi, non mi permetto di peccare di presunzione come fanno spesso i secondi, che bollano come inutile questo o quel grupo o lavoro del medesimo; far musica è sacrificio, passione, dedizione, e sostanzialmente espressione personale: elementi facile da liquidare quando sei dietro una rivista. Dico solo che sarei lieto di vedere progetti meno posati e già sentiti, lo dico da cultore del neo-prog, forse il genere più manierista dell'intero panorama musicale odierno, per cui senza ipocrisia.

Suvvia, dai Tortoise e gli Slint sono passati trent'anni, dagli Explosions in the GodspeedYouMogwai meno ma in quantità sufficiente: almeno nella dimensione compositiva, metteteci più del vostro e meno degli ultimi trend di Last.fm.