Sinking. Deeper.

A volte mi capitano dei momenti mentali a matrioska, dal livello di profondità arbitrario: né più né meno che i meccanismi descritti dal caro Hofstadter nei suoi illuminanti scritti, solo che le sue spirali sono virtuose, mentre le mie torbide e sinistre talvolta. Ho sempre l'illusione di concepire [e forse poi risolvere] problemi pertinenti ed interessanti, ma finisco sempre per perdermi in questioni annidate, o peggio dal legame orizzontalmente pindarico, che rapiscono la mia attenzione; e questo non accade per curiosità, intuito o genio, bensì in maniera del tutto inconscia.

Accade quindi che il problema principale perda di dignità, oppure che uno successivo guadagni attenzione morbosa, e via così: è la mente strumento d'indagine oppure oggetto unico e vanitoso della medesima? Provo a non lasciarmi ammaliare, e a rimanere sul punto. Tante, troppe questioni sono pura sovrastruttura etica, morale, sociale, utilitarista: cosa è giusto o sbagliato, cosa è comunemente accettato, cosa mi aiuterà a chiavare stanotte.

But sink deeper now.

Siete ora circondati da neuroni, sinapsi, filamenti: natura, dio, soldi, figa, tutte palle.

PALLE HO DETTO.

Cazzate che vi inventate per non pensare al fatto che siamo puri impulsi elettrici. I più sentimentali di voi interromperanno qui la lettura, e torneranno fieri a struggersi tra gladioli e Joy Division; non sarà un caso che il mio loro brano preferito sia strumentale [The Eternal, ndm]. Siamo corrente, che c'è di male? La stessa che alimenta il pc da cui ti sei scaricato Atmosphere, che io ho qui davanti a me originale preso a Soho, pensa quanto sono poser. E con tutto ciò non sento comunque di avere l'autorità morale di sminuire l'evidenza.

But now, sink even deeper.

E qui i drogati di Philip Dick mi abbandoneranno: cosa c'è oltre la società chimica, quella che governa le cervella, ne popola i sogni ed annichilisce l'essere al torpore dei sensi? Mi piaci baby, ma ora torna a farti di benzedrina. La corrente è fisica: Ampere, Faraday, Volta, Tesla, svitati con la passione per il Negroni sbagliato e per gli elettroni. Li stimo un casino, ma a malincuore devo distruggere anche questo strato mentale: l'universo è proiezione della mia mente. No, non della nostra mente in quanto esseri umani, stellina: solo dalla mia, perché io proietto anche voi. Del resto non so neanche se esiste Tokyo, dovrei credere che esistano milioni e milioni di galassie? Anche se questo potrebbe far divergere il numero di minorenne disposte a succhiarmelo nel cosmo, certo.

–Ehi, ieri mi sono scopato una biondina di 17 anni. Luce.

Ma soprattutto, volete davvero convincermi che esistono miliardi di altre menti che fanno tutti questi ragionamenti del cazzo? Stop, non costringetemi ad immaginare tutte le vostre indignate obiezioni. Segate etica e fisica, resta la mente pura, il motore immobile, il buon orologiaio, la nous, l'arché, Kayden Kross. Ok, non ce la faccio a demolire Kayden Kross. Guardatela suggere con voluttà i turgidi seni di una qualche sua collega degli strati superiori, e converrete con me. Di solito qui attacco pipponi su matematica e musica e paganesimo e dio, ma so benissimo che sono il mio velo di Maya poetico, e non sono dotati di fondamento sensibile.

Cosa resta allora, vi chiederete?

Un cazzo.

Su cosa volevate si poggiasse Kayden Kross, del resto?