2017: best albums I stumbled upon

2017: best albums I stumbled upon

Sono successe un sacco di cose musicalmente interessanti quest'anno, e ci avevo piacere di condividerle con voi.


Disco dell'anno? Ci ha tutta una storia dietro, mi basta ricordare quante volte l'abbia cantato a squarciagola per le strade di Prenzlauer Berg, incurante degli sguardi dei passanti. Mi ha riconciliato con la mia seconda terra, mi ha donato canzoni fantastiche e commoventi, ha unito il rock latino a quello britannico come pochi altri. Pajaros de barro è un monumento, Prefiero el trapecio e A San Fernando sono solo missili, il resto non ischerza.

Te quiero, Manolo.


Se c'è qualcuno che può insidiare Manolo, questi è Tonio del Santo. Me lo sono ricordato per la sua versione di Dead Flowers degli Stones sui titoli di coda del Grande Lebowski. È valsa la pena di assecondare tale ricordo, era tanto che non incontravo musica così celestiale e al contempo umana. Se ho iniziato ad imparare il fingerpicking lo devo a lui. Curioso, più giù c'è Nacho Vegas che ha fatto una cover di Fare Thee Well, Miss Carousel, la mia preferita di Townes forse.


Con il mio sdoganamento al country e al blues mi si sono aperti tanti mondi, tra cui quello di Ryan Adams, qui coi Whiskeytown a scrivere americana di qualità purissima. Che bella è Turn?


L'unico disco con della sperimentazione sonora 'gaze o giù di lì, e qualcosa vorrà pur dire. No mie care scarpe io non vi tradirò mai, è solo che ho dei vicini dimmerda che porcodio si incazzano quando tiro su l'ampli e allora ho virato per l'acustica, ma visto che si incazzano anche così credo scriverò al più presto un disco così. Bellobello, in bilico tra slowcore ed armonie corganose. Ci sei o lo-fi?


Er Nacho ha fatto dischi più belli, va bene. Ma questo EP è esteticamente troppo tutto, cioè sogno di fare un disco del genere con una tipa e prima o poi lo farò. Te he perdido è una canzone scritta proprio bene, Verano fatal è arrangiata paraculamente ma in quanto a funzionare può insegnare una cosa o due a tanti altri. I brani di Christina sono più fiacchi, in senso buono.


Ho fatto un paio di serate al Neu! quest'anno, e tra l'offerta musicale campeggiava parecchio southern gothic. È tra i pochi crossover a tema folk che non solo sopporto, ma adoro visceralmente. La voce di lei, un lamento ultraterreno. Compagnia fondamentale per chi già apprezza 16 Horsepower/Wovenhand, Munly e soci.


Sono arrivato sul sixtowagon un po' tardi probabilmente, ma la cosa assurda è che almeno dieci persone incontrate quest'anno me l'han nominato in contesti diversi, ed ha finito per aver gran significato per me. Mi sono suonato tutto il disco, su tutte Sugar Man e Rich Folks Hoax.


Non mi ricordo come sono tornato ai Modern Lovers, probabilmente quando mi è risalita la pezza Velvet. E poi sono finito da Jon che suona la chitarra da dio ed io vorrei essere tanto come lui, con le sue magliette a righe e quegli occhi da ventenne che non invecchiano mai.

E poi QUESTO. VIDEO.


A Moz album? Srsly? Il fatto è che ci avevo tanta voglia di suonare Let Me Kiss You ché poi mi son sparato il disco intero, e sebbene parecchi arrangiamenti siano plasticosi e britpopposi, ci sono un sacco di traccioni. Cantati da Moz poi.


I BITORS? Eh, i Beatles sì. Non me li ero mai filati in vita mia, e da un paio di mesi non ascolto altro. Se bella musica vuoi scrivere, bella musica devi ascoltare. Mi son messo ad ascoltare tutte le robe che Giovanni Lennone e Paolo Maccarese si son inventati, e c'è da dire che di armonia ne capivano parecchio. Ho scelto Revolver perché ci avevo scimmia di suonare Eleanor Rigby, poi ho scoperto tutto il resto ed ora mi sto spaccando i tendini con Blackbird. Grazie baronetti.


Qui ho un po' barato, perché il disco l'ho scoperto il 31 dicembre ma il primo ascolto è stato sufficiente a chiarirmene la portata. In una cornice di #pianoforti #anniottanta c'è il germe di quello che saranno Diaframma e CCCP. Musica bella da star male.


Dovrei fare un capitolo a parte per le riscoperte forse - ho capito finalmente i primi Pink Floyd e le loro robe più acustiche (quanta dolcezza c'è in Meddle?), ho ascoltato i Joy Division in ginocchio nei parchi di notte ed è tutta un'altra roba, ho divorato il catalogo dei Velvet Underground e c'è solo immortalità. E tutta la bossa nova di Stan Getz, João Gilberto, Astrud Gilberto, Antônio Carlos Jobim, che prima o poi imparerò a suonare per bene.

E quante altre cose ancora ho ascoltato e suonato, e quante ancora mi danno per suonare anche solo un decimo di quanto vorrei, e quante persone ho conosciuto grazie a queste cose di due o tre o quattro minuti che chiamiamo canzoni. Se tutto va bene, con una manciata di esse siamo sul palco entro fine anno.