Meat is Murder.

Meat is Murder.

Se guardo alle mie spalle, oltre a numerosi poster di playmate scorgo un'esistenza in cui troppo spesso mi sono ritrovato a dover mutare o espellere convinzioni che si erano insediate in me in età almeno prepuberale. Credo sia cammino comune a tutti: da piccoli ci consegnano un grosso e bonario plico dove è definito cosa è giusto e cosa no, a quale dio dobbiamo credere, in che posizione è lecito fare l'amore dopo che ci siamo sposati, e in che modo dobbiamo stigmatizzare e condannare gli altri per le azioni che poi noi faremo di nascosto.

Io non nutro risentimento particolare circa tale periodo: la società odierna non ha tempo materiale affinché i nuovi individui possano creare la propria coscienza secondo virtù dianoetiche di aristotelica memoria, ergo se la cava con etica a buon mercato che solo i più sensibili riconosceranno come dozzinale e da rimpiazzare al più presto.

La più recente delle mie prese di coscienza, dopo il veto di non immaginarmi più ragazzine del ginnasio grondanti seme dai propri volti quando le incrocio in metro, è stata quella di eliminare animali morti dalla mia dieta.

Ora io non sono un vegetariano-zitella, di quelli che non perdono occasione per rimarcare quanto sia crudele ed inumano cibarsi di altri animali ad ogni pasto, ma non perché non lo pensi; ritengo che ogni scelta di coscienza debba essere [per definizione!] personale, e non frutto di proselitismo o emozione superficiale.

Ritengo quindi controproducente pormi in maniera piccata nei confronti di chi evidentemente non ha ancora raggiunto tale consapevolezza, proprio perché se ho interesse affinché essa venga prima o poi posta in essere, non sarà di certo tramite l'aggressione o la provocazione che otterrò alcunché.

Premessa doverosa: a me non frega un cazzo. Di niente. Nella maniera più atavica, nichilista ed universale possibile. Non me ne frega un cazzo di voi, degli animali, di gesucristo, di maradona, della fame nel mondo, e di tutte le categorie di sdegno e di dolore che qualcun altro ha costruito prima di me. Davvero non me ne frega un cazzo, e direi che non frega neanche a voi, non fosse che nell'affermarlo aprirei una discussione incoerente circa quanto detto prima sull'inutilità della provocazione.

Seconda premessa, altrettando doverosa: il fatto che io stia scrivendo tale post e voi lo stiate leggendo, implica l'esistenza di una società di consumo e di sfruttamento demolitrice, immonda e viscida. Tanto per darvi dei numeri, per la stesura di questo post è stato necessario abbattere 10mila ettari di foreste pluviali, uccidere 200 negri e 4 panda albini.

E parlo solo del titolo.

Sulla nostra coscienza di rampanti occidentali borghesi gravano e graveranno sempre genocidi silenti, razzie energetiche, deturpazioni del paesaggio, rovine dell'ecosistema, e Giovanardi. Ergo a meno di non essere degli eremiti totalmente scollati dalla società o di non accoltellare il succitato, contribuiamo tutti in qualche misura ad erigere l'imponente mausoleo che presto ospitera le ceneri di questa terra.

Appurato questo, ricevo con certo fastidio gli argomenti di chi mi chiede lumi circa la mia scelta, e non appena rispondo con un riservato e semplice "mi fa star meglio", vengo sottoposto ad una subdola e malcelata ordalia sistematica.

E quindi cosa ti mangi? Con cosa rimpiazzi il ferro ed il fosforo?

Con Slowdive e Nick Cave di solito.

Ma lo sai che anche le piante soffrono?

Non lo so, e anche se fosse non me ne fregherebbe una madonna. Non ucciderei mai un agnello, non sarei mai in grado. Privare una pianta di zucchine della propria prole invece mi provoca un brivido sadico e totale, ed è uno dei miei passatempi preferiti.

Ma esiste la catena alimentare, è normale!

L'unica catena che conosco è quella che mi porge tua sorella implorandomi di essere legata e scopata dopo giorni di digiuno. Quando sollevate l'argomento per cui i leoni mangiano le gazzelle, ricordate che Morandi mangia la merda.

Ma dove è il problema? Tanto sono già morti!

È l'argomentazione che userò quando scoperò i cadaveri dei tuoi genitori, baby.

Ma se non mangiassimo animali le carcasse coprirebbero la terra, e saremmo sommersi di gnu transgenici.

Baby, comincia a lavorare alla creazione di avvoltoi mutanti. Magari pettinali tutti come Cristiano Ronaldo, sarebbe fantastico e vivremo entrambi dei proventi di vulturescombedlikecr7.tumblr.com.

Ma le zanzare, quelle le ammazzi!

Ero una pippa ad ucciderle anche prima, ora lascio direttamente un bicchiere di sangue sul davanzale all'inizio dell'estate.

Ma se avessi un gatto o un cane, cosa gli daresti da mangiare!

Spero rincasino con zebre in fin di vita tutte le sere, e che diano loro il colpo di grazia mentre la brace è calda a puntino.

Ma se guardi la forma de [organo a caso] è chiaro che siamo fatti per mangiare animali!

Me ne ricorderò quando sgranocchierò le ossa di tua figlia. Mi ferisce oltremodo che microcefali impugnino argomentazioni parascientifiche quando la loro unica formazione in materia di anatomia è stata deputata a buffi umanoidi rossicci che trasportavano grossi ovuli di droga sulla schiena e farneticavano di stronzate prerinascimentali.

Seriamente, se credete che Esplorando il Corpo Umano non sia un'evidente metafora del cartello colombiano degli stupefacenti non ci avete capito proprio un cazzo.

Io non so cosa c'è dentro il mio corpo, e non me ne frega davvero nulla. Potessi, lo baratterei per due bootleg dei Lush senza problemi.

A meno che non siate figli del macellaio, il mutamento della mia dieta non ha avuto alcuna conseguenza negativa su terzi, ergo non riesco proprio a capire per quale motivo un atto che nella peggiore delle ipotesi si limita a togliervi un coglione dalla fila del BurgerKing debba essere scandagliato alla ricerca di eventuale contraddizione.

Io non vi rompo i coglioni circa cosa mangiate, almeno finché non si tratterà di un mio braccio, e davvero non vi biasimo per le vostre scelte: certo vorrei vedere quanti sarebbero in grado di misurarsi direttamente con la soppressione delle bestie, magari a mani nude, ma l'immagine di voi che provate a strozzare un vitello è cosí ilare che non potrò venire al vostro funerale per paura di sbottare a ridere quando ripenserò ad essa seduto in chiesa.

Ad esempio certo pesce è dannatamente buono, e mangiarlo mi manca. Ma anche scopare thailandesi quindicenni è dannatamente buono, e per quanto mi manchi spero che tutti ci troviamo dallo stesso lato della linea che separa la scelta giusta da un atto immondo, quale quello di rifiutarne le avances.

Io accetto esistano categorie etico-morali differenti dalle mie, pensate a chi ascolta gli Editors: ma in che modo un mio processo interiore può minare quanto mi circonda? Da dove nasce il bisogno di farmi notare che la mia scelta non è priva di macchia?

Apprezzo tantissimo chi mi dice "la carne mi piace, è buona e non me ne frega un cazzo". Amen fratello, non devi giustificarti tirando in ballo presunti fabbisogni proteici: mentre scrivo da questo MacBook Pro consumo energia ed indosso scarpe Adidas, la produzione di entrambe le quali comporta sciagura e rovina per un emisfero intero, e a me come a chiunque legga evidentemente non può fregare una sega.

A meno che non stiate leggendo scalzi da un internet point a pedali sito in Botswana, al che avreste tutta la mia solidarietà, nonché certa invidia.

Sia chiaro, io non giudico le persone in base al pusher dei loro amminoacidi: levate forse un paio di eccezioni, non ho conoscenze intime che condividano la mia dieta, ergo dovrei allontanare tutti i miei affetti in onore di un orgoglio che non mi appartiene. Io stesso ho mangiato carne per oltre cinque lustri, dovrei passare la mia esistenza a condannare ogni fottuto spiedino che ho addentato, a battermi il petto per ogni pasquetta, ad espiare ogni grigliata?

O forse dovrei sfancularvi tutti non appena troverò una pettoruta suicidegirl vegana che mi aiuterà a ficcare del tofu sotto tutti i vostri fottuti cuscini di cannibali, chissà.

Un'obiezione sufficientemente pertinente tra quelle che potrei accogliere e' per quale motivo sto scrivendo questo rant, se è vero che la mia scelta e' cosi' interiore e personale ed intima, ergo scollata dalle sovrastrutture sociali che ho appena condannato e che invece mi appresto ad alimentare non appena lo pubblicherò.

La risposta baby è che hai ragione, ma grazie alle fottute dieci cucuzze annuali che mi garantiscono questo dominio, almeno qui scrivo e penso quel che mi pare, tanto i quattro lettori che ho son tutti della fottuta Botswana.

Ah, e agli Smiths preferisco i The Field Mice.